Sembra impossibile, ma siamo anche noi a inquinare le nostre case

I danni alla salute dell’inquinamento indoor

I danni alla salute dell’inquinamento indoor

Non si scappa: siamo anche noi a inquinare le nostre case. E poiché trascorriamo il 90% del nostro tempo nei luoghi chiusi, è qui che respiriamo la maggior parte degli inquinanti. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, quello che emerge da un articolo della rivista Focus, l’aria negli ambienti indoor è tutt’altro che salubre e può essere più inquinata rispetto a quella esterna persino nelle città.

Il motivo è che nelle case, negli uffici, nelle scuole o nelle palestre, alle polveri e ai gas che penetrano dall’esterno, attraverso porte e finestre si somma una miriade di altre molecole nocive prodotte internamente.

Il Comitato scientifico sui rischi ambientali e sanitari della Commissione Europea ne ha contate 900, suddividendole per tipologia, fra quelle generate dalla combustione (di sigarette, ad esempio), i composti organici volatili (di cui abbiamo parlato qui) e gli allergeni, legati alla presenza di polvere, muffe e animali domestici.

I dati europei e le conseguenze del fumo di sigaretta

I dati europei e le conseguenze del fumo di sigaretta

Complessivamente, si stima che in Europa il 2,7% delle malattie sia in qualche modo legato all’esposizione all’inquinamento indoor. Si tratta perlopiù di patologie respiratorie (asma, infezioni, allergie), malattie cardiovascolari, ma anche di alcuni tumori. A differenza di quanto accade per l’inquinamento dell’aria esterna, tuttavia, i singoli possono fare molto per ridurre la concentrazione delle molecole nocive in casa.

Secondo la European Respiratory Society (Ers), inoltre, la misura più efficace per migliorare la qualità dell’aria nei luoghi chiusi è non fumare e non permettere ad altri di farlo. Test condotti nelle case degli europei mostrano infatti che in quelle di chi fuma le concentrazioni di polveri sottili, formaldeide, benzene e altre sostanze dannose sono di gran lunga superiori. E questo accade anche quando sono presenti altre sorgenti importanti di inquinamento, come per esempio le stufe a pellet.

L’importanza di togliersi le scarpe entrando in casa

L’importanza di togliersi le scarpe entrando in casa

Un recente studio ha anche dimostrato come le scarpe che indossiamo, con lo sporco che portano con sé, siano un altro fattore determinante per l’inquinamento indoor. Nello specifico, i ricercatori hanno individuato, su scarpe e pavimenti, patogeni resistenti agli antibiotici, tossine residue dell’asfalto dalle proprietà cancerogene e distruttori endocrini (cioè sostanze in grado di interferire con il sistema endocrino umano) usati per esempio nei prodotti chimici da giardino.

Nella valutazione degli inquinanti domestici il gruppo di scienziati si è anche imbattuto in sostanze radioattive di provenienza industriale, in microplastiche spesso associate a tappeti e vernici (le fibre derivate dal petrolio costituiscono il 39% delle polveri di casa) e negli PFAS, acidi perfluoroacrilici ampiamente usati in ambito industriale, che hanno una persistenza elevata nell’ambiente e che, alla lunga, sono indicati come fattori di rischio per varie patologie.

Insomma, il primissimo passo da fare per avere una qualità dell’aria indoor migliore (e pavimenti più puliti) è togliersi le scarpe all’ingresso, prima che sia troppo tardi!

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